Rito ordinario di cognizione: il giudice può differire l’udienza di prima comparizione?

La Redazione
24 Giugno 2025

Il tribunale di Bologna, con la sentenza 14 maggio 2025, si è pronunciato su un'istanza dei difensori delle parti volta ad ottenere una sospensione del processo o un lungo differimento della data dell'udienza di trattazione ex art. 183 c.p.c., in modo da agevolare la definizione delle trattative in stato avanzato.

Il giudice, rilevato che tutte le parti ritengono possibile se non probabile un accordo, raggiunto il quale la causa troverebbe una soluzione amichevole rendendo inutile il deposito di memorie integrative, su congiunta e motivata istanza delle parti depositata telematicamente, ove valuti l'istanza meritevole di accoglimento, può disporre un differimento dell'udienza ex art. 183 c.p.c. anche oltre il termine di cui al comma 3 dell'art. 171-bis c.p.c., oppure fissare un'apposita udienza anticipata per sentire i difensori, o anche le parti, e adottare i provvedimenti del caso o promuovere la conciliazione o invitare le parti in mediazione, prima di fissare l'udienza di comparizione dalla quale decorrono i termini a ritroso per il deposito delle memorie integrative, trovando tali soluzioni, sia pur non espressamente previste dal legislatore, un fondamento nell'art. 175 c.p.c. in sintonia con gli obiettivi della riforma Cartabia.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.